Lo stress psicologico è una parte complessa della nostra vita.

Può essere paragonato a un tipo di forza che tutti sperimentiamo e contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non sempre è negativo traducendosi spesso in una motivazione che ci spinge a eseguire un compito e a raggiungere il successo.
Le circostanze o le esperienze vissute che comportano stress sono dette “stressors” e possono essere sia sgradevoli (perdita del lavoro) sia piacevoli (partenza per una vacanza).
Per quanto attiene alla sfera somatica, il tono piacevole o sgradevole non ha importanza. Invece è importante ricordare che l’organismo reagisce agli “stressors” con specifiche richieste di adattamento in dipendenza del grado dello stressore stesso.
Un modo semplice di qualificare una stress è di considerarlo un tipo di energia. Di fronte a una situazione stressante, l’organismo genera dell’energia che deve scaricarsi in qualche modo. I meccanismi di questa liberazione sono due.
Il primo è esterno ed è rappresentato da azioni come gridare, inveire, aggredire o lanciare oggetti, attività che nonostante siano comuni e praticamente naturali, non sono benaccette nella nostra società.
Un altro tipo di meccanismo esterno è l’esercizio fisico che sembrerebbe una via sana di trattare lo stress.
Il secondo meccanismo con cui il soggetto si può liberare allo stress è il meccanismo interno che interiorizzando la tensione provoca disturbi psicofisici quali ulcera gastrica, colite, ipertensione, disturbi cardiaci, asma o un aumento del tono muscolare del viso e del collo. Questo meccanismo di liberazione dallo stress e di gran lunga il più comune. È importante tener presente che la percezione degli stressors sia qualitativa quantitativa, varia enormemente da soggetto a soggetto, una stessa esperienza che può essere stressante per una persona, può benissimo non esserlo affatto per un’altra.
Un aumento del livello di uno stress emotivo in un paziente può aumentare semplicemente la tonicità della muscolatura del capo del collo, ma può anche aumentare attività non funzionali dei muscoli quale il Bruxismo e il digrignamento dei denti.